Lego DC Super-Villains, i mattoncini dalla parte del torto

di Dario Marchetti

Di mattoncino in mattoncino, ormai di videogiochi targati Lego ne abbiamo giocati un bel po’. E tutti hanno gli stessi pregi e difetti: da un lato una rilettura dichiaratamente comica di un grande franchise, dai supereroi a Star Wars, da Harry Potter a Indiana Jones e così via; dall’altro un gameplay praticamente identico a se stesso, con pochissime variazioni sul tema. Giocato uno, giocati tutti, si potrebbe dire.

Un mantra che vale solo in parte per DC Super-Villains, uno spin-off che esce dal tracciato per avventurarsi (ma non troppo) su strada sterrata. Perché stavolta i protagonisti non sono Batman e compagnia, i buoni per definizione, bensì la masnada di supercriminali che da mezzo secolo gli fa da contraltare. Rispetto alla solita messa cantata, questo titolo si distingue subito per la possibilità di creare un proprio supercattivo, personalizzabile nell’aspetto, nel carattere, nei poteri e così via. Insomma i protagonisti, seppur affiancati da Joker, Lex Luthor e tutti gli altri, siamo noi.

Per il resto tutto fila liscio come l’olio: si passa da livelli lineari ad altri open-world, si sbloccano centinaia di personaggi dell’universo DC, si ottengono nuovi poteri e magari, perché no, si gioca in cooperativa con un amico o magari tra genitore e figlio. Il tutto condito dalla scrittura leggera, ironica e piena zeppa di citazioni alla quale i giochi Lego di Traveller’s Tales ci hanno abituato. Crediamo però sia stata un’occasione persa, perché a conti fatti i cattivi qui finiscono per fare la parte dei buoni, visto che i veri nemici sono i membri di una banda di impostori ha fatto sparire la Justice League, sostituendosi ad essa. E allora ecco che, diluita nel tono spensierato, tutta la complessità di questi antagonisti scompare.

Nulla che possa impensierire i bambini, che rimangono il target principale di giochi come questo. Ma in quanto spin-off non tratto da alcun film, DC Super-Villains poteva essere l’occasione giusta per un gioco Lego dalla scrittura più adulta e coraggiosa, strizzando l’occhio a chi i fumetti li divora da anni. Ne sarebbe venuto fuori un contrasto interessante, che magari avrebbe potuto dare vita a un nuovo filone di titoli a tema. Ma in attesa di novità, ci divertiremo comunque seminando panico e distruzione in formato mattoncino. Stare dalla parte del torto, ma solo per gioco, non è poi così terribile come dicono.

 

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