di Dario Marchetti

Void Bastards

Qualcuno l’ha chiamato “System Shock a fumetti”, una definizione comunque azzeccata perché alcuni sviluppatori hanno lavorato proprio a System Shock 2 (e Bioshock). Void Bastards però è molto di più. Certo, lo stile grafico, che a me ricorda un Mike Mignola in versione sci-fi, è una gioia per gli occhi, con nemici dal design allucinatorio che sembrano mescolare suggestioni tra Philip K. Dick e William Burroughs. Ma è solo l’antipasto di un titolo curato nei minimi dettagli, con l’obiettivo di far desistere da subito i giocatori più impazienti. Saltando di nave in nave, l’obiettivo è ottenere oggetti utili al proseguimento della nostra odissea spaziale. La scelta del percorso sarà nostra, ma ogni navicella visitabile offrirà oneri e onori, pericoli e bottini, accompagnati da condizioni casuali che potrebbero distruggerci così come aiutarci, come un blackout in grado di disattivare tutte le torrette automatiche di difesa e salvarci (in parte) la pellaccia. E se si muore, pazienza: tutti gli upgrade ottenuti rimangono lì e si riparte con un nuovo personaggio, anche quello coi suoi pro e contro generati in modalità random. Attenzione solo a non trattarlo come un FPS: la visuale è quella, ma sotto il cofano Void Bastards ragiona come un gioco di ruolo in piena regola. Continua a leggere
			




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