Call of Duty WWII, salvate il soldato sparatutto

di Dario Marchetti

C’era una volta Medal of Honor, quello che per moltissimi videogiocatori è stato lo sparatutto di guerra per eccellenza. Un primato sottrattogli poi da Call of Duty, che nel 2003 ha ridefinito tempi, modi e meccaniche di questo genere, traghettandolo via via verso l’Olimpo del multiplayer online. E se per i primi titoli anche questa saga aveva adottato la Seconda Guerra Mondiale come ambientazione, nel 2007, con Modern Warfare, viene scritta la dottrina del presente e subito dopo quella del futuro. Oggi, dieci anni dopo, Call of Duty torna a strisciare nel fango delle trincee. E nonostante il fumo e i colpi di mortaio, (ri)porta una bella ventata d’aria fresca sulla serie. Continua a leggere

Games Industry Day 2017, industria e istituzioni insieme per il futuro dei videogiochi

di Dario Marchetti

Negli ultimi cinque anni il mondo dei videogiochi in Italia ha fatto passi da gigante. Certo, non siamo ancora ai livelli di altri paesi europei, come Francia, Gran Bretagna e Polonia, ma un mercato florido e in costante crescita e un grande, grandissimo fermento nel settore della produzione, cioè quello degli studi di sviluppo, non può che far ben sperare. Con la sola speranza però non si arriva molto lontano. Continua a leggere

Wolfenstein II, il coraggio di un videogioco “politico”

di Dario Marchetti

Wolfenstein II: The New Colossus è uno sparatutto adrenalinico, bombastico e orgogliosamente esagerato. I nemici, come da tradizione, sono i “soliti” nazisti, cattivi per eccellenza che da metà ‘900 a oggi sono stati sconfitti e ri-sconfitti in ogni medium narrativo possibile e immaginabile. Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che la seconda creatura di Machine Games, studio svedese che nel 2014 ha rilanciato la saga che fu di iD Software (quelli di Doom e Quake), risulti al momento uno degli utilizzi più coraggiosi e politici, nel senso migliore della parola, dell’universo videogioco. Continua a leggere

The Evil Within 2, un detective nella matrice dell’orrore

di Dario Marchetti

Nel 2014 The Evil Within aveva segnato il ritorno all’horror del maestro Shinji Mikami, papà di Resident Evil che dopo il quarto capitolo, rimasto nella storia per la svolta “action”, aveva deciso di dedicarsi ad altri generi videoludici. E anche se questa volta non è lui a reggere il timone della nave, in The Evil Within 2 (appena sbarcato su console e pc) quella di Mikami rimane una presenza costante.
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L’Ombra della Guerra, quel pomeriggio di un giorno da orchi

 

di Dario Marchetti

Ogni mattina, nella Terra di Mezzo, un orco si sveglia e sa che dovrà scalare i ranghi dell’esercito di Sauron. Ogni mattina, nella Terra di Mezzo, un ranger immortale e un elfo spiritico si svegliano e sanno che dovranno far fuori un bel po’ di orchi. Che tu sia un orco o un ranger immortale, l’importante è sapere che L’Ombra della Guerra è l’atteso seguito de L’Ombra di Mordor, che nel 2014 ci aveva fatto radicalmente cambiare idea sulla qualità dei videogiochi legati a film e libri.

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Battlefront II, ecco come sarà il prossimo videogioco di Star Wars

di Dario Marchetti

Tra le decine e decine di titoli dedicati a Star Wars, solo pochi hanno saputo lasciare davvero il segno, come i giochi di ruolo della serie Knights of the Old Republic (Kotor, per gli amici) e gli sparatutto targati Jedi Knight. Esperienze divertenti e indimenticabili, ma tutte pensate per un singolo giocatore. La saga di Battlefront invece, iniziata nel 2004 con l’obiettivo di ricreare le epiche battaglie dei film in versione multiplayer, è stata oggetto di un reboot nel 2015, in perfetta coincidenza con l’uscita di Episodio VII. E ora, a pochissimi mesi dall’uscita de Gli Ultimi Jedi, sta per arrivare Battlefront II, di cui abbiamo provato la versione beta. Ecco come è andata. Continua a leggere

L’Eredità Perduta, se Uncharted non ha bisogno della sua star

di Dario Marchetti

Nel mondo dei videogiochi, la sigla DLC indica i downloadable content, ovvero i contenuti aggiuntivi da acquistare (e scaricare) per allungare la vita di un videogioco con nuovi personaggi, trame, avventure. Tre lettere che, ahimé, coincidono spesso con materiale di scarsa qualità e brevissima durata, magari “spacchettato” ad arte dalla storia principale per poi essere rivenduto a latere. Insomma, non proprio il massimo della vita.

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Destiny 2, una lunga storia d’amore a colpi d’arma laser

di Dario Marchetti

La prima regola del club di Destiny è che un gioco del genere o si ama o si odia. Non ci sono mezze misure, sfumature, se, ma, forse. Con un budget stellare e la promessa di un orizzonte di gioco lungo 10 anni, nel 2014 la sparatutto online di Bungie aveva subito dato vita a due fronti: da un lato i delusi, rimasti scottati da un titolo effettivamente ancora acerbo e non certo privo di difetti; dall’altro gli innamorati, consci di questi difetti ma anche delle grandi potenzialità di un mondo che aveva davanti ancora molti anni di vita. Oggi, dopo quattro espansioni e un sequel fresco di pubblicazione, possiamo dire che i secondi si sono presi una bella rivincita.

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