di Dario Marchetti
In direzione ostinata e contraria. Almeno dal 1996, quando per il Nintendo 64 si scelsero le cartucce mentre il resto del mondo videoludico accoglieva i CD-Rom, la grande N di Kyoto non ha infatti mai smesso di coltivare quel giardino di idee anticonvenzionali che molti hanno imparato a conoscere come “Nintendo difference”. L’ultima, appena annunciata, si chiama Labo.
L’anello mancante
Labo, e l’assonanza con Lego non sarà certo un caso, è un nuovo modo di giocare con Nintendo Switch, la console portatile che sta battendo ogni record di vendita. Labo è un pezzo di software, certo, ma è soprattutto creatività: acquistando uno dei due kit che saranno disponibili dal 27 aprile, si potranno costruire oggetti di cartone che, interagendo con i due controller di Switch, andranno a creare un’esperienza di gioco inedita. Un esempio? Con qualche pezzo di cartone, un po’ di colla e i due Joy-Con si potrà costruire un piccolo pianoforte in grado di suonare per davvero. Avete letto bene: mentre il resto del mondo viaggia a gonfie vele verso il 4K e l’ultra definizione, Nintendo punta sul cartone e la colla vinilica, in pratica un Art Attack che strizza l’occhio al mondo dei maker. Un po’ di stupore è lecito, certo, ricordando però che la grande N ha iniziato la sua fortuna proprio producendo carte da gioco.
Crea, gioca, scopri
Il mantra al centro del progetto è “make, play, discover”. E al lancio del 27 aprile i kit disponibili saranno due, quello “base” (69,90 euro), col quale costruire diversi oggetti interattivi, e quello “robot” (79,90 euro), che darà vita a una sorta di esoscheletro in cartone, colla, ed elastici, da indossare per controllare un robot sullo schermo. Già, proprio così. Per assurdo che possa sembrare però, questo non è che l’inizio. Non c’è dubbio che Nintendo rilascerà via via altri kit, ma il vero punto di forza potrebbe essere quello di rilasciare un software che lasci una certa libertà di azione a quelle menti (bambini, ma anche adulti eh!) desiderose di inventare qualcosa senza seguire istruzioni e fogli di cartone pre-tagliati. Insomma un’esperienza da maker in versione accessibile e family-friendly, che potrebbe rivelarsi l’ennesimo cavallo di battaglia per Switch oppure un (in)felice esperimento passeggero. In ogni caso a Nintendo va riconosciuta la capacità di essere spregiudicata, di saper osare, di andare oltre il semplice confine dell’intrattenimento, parlando, come da sempre, a quel pezzo di bambino che ci accompagna anche superata la soglia degli enti, enta, anta. Più Labo per tutti.