di Dario Marchetti
Quando a settembre di tre anni fa Destiny sbarcò su Xbox e Playstation, lo fece portando sulle spalle un carico di aspettative più unico che raro. La promessa di Activision, l’editore, e Bungie, lo sviluppatore divenuto celebre per la saga di Halo, era di creare un universo fantascientifico fatto di pianeti esplorabili, razze aliene e missioni al cardiopalma. Il tutto in un mondo condiviso, sempre online, dove interagire 24 ore su 24 con altri milioni di giocatori. Con la garanzia che il gioco sarebbe stato supportato per almeno un decennio, con budget da far impallidire anche il più grosso dei kolossal hollywoodiani.
In questi tre anni Destiny, nato a cavallo tra due generazioni di console, e quindi con tutte le limitazioni tecniche del caso, ne ha fatta di strada. Tanto da poter dire che quello disponibile ora, nel 2017, sia quasi un altro gioco. Tra i tantissimi pregi, compreso quello di essere uno dei migliori sparatutto mai visti (e giocati), con un’ambientazione originale e un potenziale enorme in termini di storia, ci sono stati ovviamente i difetti. Primo fra tutti quello della mancanza di contenuti corposi e significativi: le tante espansioni rilasciate nel tempo hanno via via corretto alcuni problemi strutturali, senza però mai invertire quella tendenza che vedeva le nuove missioni esaurirsi in poche ore, facendo presto scivolare il gioco nella ripetizione meccanica delle stesse attività.
Ormai è ufficiale: l’8 settembre vedrà la luce Destiny 2, un nuovo inizio che sia su console che (per la prima volta) su PC, consentirà a novellini e veterani di ricominciare la propria epopea spaziale. Purtroppo non ci sono ancora immagini del gioco vero e proprio (il trailer arriverà il 18 maggio), ma solo qualche breve teaser, nel quale, a fronte di una situazione drammatica che vede la Terra minacciata da un’invasione aliena, alcuni dei personaggi più celebri del gioco si lanciano nella mischia scambiandosi battute sottili come rasoi. Un’indicazione che, oltre che dalla giocabilità, le meccaniche e tutto il resto, Destiny 2 ha scelto di ripartire mettendo in primo piano quell’anima, a volte comica, a volte drammatica, che negli ultimi tre anni gli era mancata troppo spesso. Settembre, insomma, non è mai stato così lontano.