Nier: Automata, gli androidi giapponesi al potere

di Dario Marchetti

Quando un videogioco cerca di mettere insieme più generi, sfuggendo alle catene di una singola “etichetta”, come quella di sparatutto o gioco di ruolo, spesso si assiste a un vero disastro creativo. Non è il caso di Nier: Automata, un titolo per PS4 e PC appena arrivato dalla Terra del Sol Levante per mano di Yoko Taro, geniale quanto strambo game designer nipponico.

Androidi contro macchine
Il gioco, ambientato in un lontanissimo futuro, racconta di una Terra ormai reclamata dalla natura e in mano a una popolazione di macchine senzienti, costruite da una misteriosa razza aliena. I pochi umani rimasti, rifugiati sulla Luna, hanno affidato il compito di reclamare il pianeta a una squadra di sofisticati androidi da combattimento. Tra i quali c’è anche 2B, una protagonista non proprio loquace ma perfettamente in grado di far parlare la spada al posto della penna.

Camaleontico
Una delle doti più incredibili di Automata sta nella sua capacità di cambiare pelle in continuazione, mescolando diversi generi videoludici senza però mai interrompere il flusso di gioco. Le meccaniche di base sono quelle di un titolo d’azione in terza persona, certo, ma una volta entrati nei sotterranei di una base nemica la telecamera potrebbe spostarsi in alto, con una visuale a volo d’uccello, trasformando il livello in un gioco di ruolo in stile Diablo. Oppure, grazie alle tute da combattimento disponibili in alcuni momenti, in uno sparatutto a scorrimento orizzontale o verticale, di quelli che per anni hanno dominato le sale giochi della nostra adolescenza. E non finisce qui: se si tiene conto della struttura quasi open-world, con una gigantesca mappa da esplorare piuttosto liberamente, e del sistema di personalizzazione delle abilità della nostra 2B, Automata può dirsi a tutti gli effetti un camaleonte del mondo poligonale.

Velocità e malinconia
Il sistema di combattimento di Automata è veloce. Molto veloce. E non solo grazie ai controlli immediati, ma anche per le animazioni di altissima qualità che accompagnano le movenze della protagonista 2B. Che tra una spadata, una schivata e un attacco a distanza sembra quasi danzare attraverso i colpi dei nemici. Dietro tutto questo c’è il marchio di Platinum Games, un grande studio giapponese famoso per giochi come Bayonetta e Metal Gear Rising: Revengeance. Unica vera pecca di Nier: Automata è il comparto grafico, che non offre la stessa qualità vista in altre produzioni recenti. Per fortuna il design, sia dei personaggi che delle ambientazioni, nonché una fantastica colonna sonora, riescono a bilanciare le carenze visive. Il risultato è un titolo irresistibile per i veri appassionati, che finiranno per giocarlo e completarlo ben più di una volta. Anche perché, ciliegina sulla torta, Nier: Automata prevede ben cinque finali diversi, con abilità e pezzi di storia da sbloccare a ogni nuova partita.

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