di Dario Marchetti
Arrivare alla linea del traguardo prima degli altri. O magari segnare il miglior tempo del tracciato. A conti fatti sono queste le grandi, inevitabili, ossessioni dei videogiochi di corse. Che tranne le dovute e notevoli eccezioni, sono rimasti quasi sempre ancorati ai più classici degli obiettivi. E forse, dopo quasi quarant’anni di giochi di guida (dalla F1 al Rally, passando per le Micro Machines), la cosa era venuta a noia anche a quei geni di Codemasters, che per sparigliare le carte in tavola si sono inventati Onrush, che più che a un simulatore di corse assomiglia a uno sparatutto online. E riesce persino ad essere dannatamente divertente.
Partiamo dal dato di fatto più importante: in Onrush non esistono linee di traguardo e tempi record, ma solo un piede a tavoletta sull’acceleratore, in nome della sacra dea velocità. Siamo di fronte a un gioco arcade che più arcade non si può, e quindi addio simulazioni e pretese di realismo. In Onrush si corre fino a fondere il motore, si staccano le ruote (due o quattro che siano) dal terreno e si prendono a sportellate gli avversari. Il tutto senza dimenticare l’obiettivo del momento, diverso a seconda della modalità. Overdrive, ad esempio, premia la squadra che a suon di “boost”, cioè la barra turbo da riempire a suon di follie al volante, guadagna per prima il punteggio richiesto; mentre Countdown sfida i guidatori a passare attraverso porte luminose per guadagnare secondi preziosi ed evitare che il timer della propria squadra scenda a zero. Lockdown invece fa comparire sul tracciato un’area mobile nella quale le auto avversarie dovranno lottare per mantenere il dominio, in pieno stile King of the Hill, modalità popolare in molti fps.
Ma la vicinanza agli sparatutto online, come Overwatch, viene dal fatto che ogni volta che ci si schianta o un avversario ci butta fuori strada, possiamo tornare in pista a bordo di uno di otto veicoli tra moto e auto. Ognuno diverso per abilità e potenziamenti: si va da quelle palesemente offensive dell’Interceptor, che punta tutto su potenza e abbattimento degli avversari, a quelle di supporto della Dynamo, che stando vicino ai compagni di squadra ricarica la loro barra del turbo, passando per la moto Outlaw, che invece è in grado di rubare il turbo agli avversari. Insomma, ad alti livelli Onrush è un gioco di squadra raffinato quanto adrenalinico, dove per prevalere non basta un singolo campione ma serve l’intervento affiatato di un gruppo di piloti. Come già per Rocket League, che ha mescolato calcio e motori, anche Onrush riesce quindi nella magia della contaminazione. Era da tempo che mancava una scusa così bella per tenere il piede sull’acceleratore.