di Dario Marchetti

Scrivere di Red Dead Redemption 2 è un compito ingrato. Perché l’ultima creazione di Rockstar Games è sbarcata su console dopo una lunga gestazione e anni di hype totalmente fuori controllo, tanto che bastava qualche brandello di screenshot o un’immagine puramente promozionale per scatenare il visibilio dei videogiocatori di mezzo globo. Livelli di attesa meritatissimi, per carità, visto anche il livello qualitativo del predecessore e in generale la reputazione stellare di casa Rockstar. Ma che proprio per questo rendono difficilissimo avvicinarsi a questo mondo con lo sguardo privo di giudizi precostituiti.

Poco più di otto anni fa, quasi dal nulla sbucò fuori un certo Darksiders, un videogioco che
