Call of Duty: Black Ops 4, impressioni dalla Closed Beta

di Dario Marchetti

La rotazione triennale messa in piedi da Activision per Call of Duty, con tre diversi studi di sviluppo che a turno rilasciano un nuovo episodio del franchise, è allo stesso tempo croce e delizia del re degli fps. Che da un lato risulta sempre fresco, vista l’alternanza di menti e idee, ma dall’altro rischia di scontentare una certa cerchia di fan, delusi dal cambio di passo nella velocità e nelle meccaniche di gioco. Call of Duty: Black Ops 4, in uscita il 12 ottobre, rappresenta sicuramente una grande rottura rispetto al passato. Prima di tutto perché manca una campagna da giocatore singolo, che fino ad ora era stata elemento imprescindibile anche per un videogame celebre per le sue partite online. E poi per la sua chiara volontà di mescolarsi con alcuni grandi trend del momento. Noi ci siamo fatti qualche partitella in multiplayer durante la recente Closed Beta. Ecco come è andata.

Chi vi scrive era rimasto scottato dai cambiamenti portati da Black Ops 3 nel 2015, con l’introduzione di salti e jetpack che avevano trasformato il gioco in una questione di frazioni di secondo: nel 90% dei casi, a meno di non essere un giocatore di alto livello, si moriva senza capire nemmeno il perché. Un’impostazione portata ancora più all’estremo dal successivo Infinite Warfare, e poi interrotta da WWII, che col ritorno alla cara vecchia Seconda Guerra Mondiale ci ha fatto stare con gli stivali ben saldi nel fango. Black Ops 4 da un colpo al cerchio e uno alla botte, eliminando i jetpack e favorendo scontri meno fulminei, ma aggiungendo gadget e classi di gioco tali da insaporire il tutto con un pizzico di imprevedibilità.

Al di là dell’arma usata, è chiara l’intenzione degli sviluppatori di voler favorire scontri a fuoco più duraturi, dove contano i riflessi ma anche la furbizia. Anche perché ora per curarsi non bisognerà più aspettare la ricarica automatica della vitalità, ma bisognerà premere un tasto apposito. Il che aggiunge un ulteriore livello di profondità: meglio curarsi, mentre magari il nemico è pronto a colpirci di nuovo, o avanzare con poca vita sperando di centrare un colpo di grazia? Ai giocatori l’ardua sentenza. Black Ops 4 riprende anche l’idea degli specialisti, ovvero 10 classi (di cui sei già viste in Black Ops 3) dotate di gadget e abilità speciali, dal medico all’assaltatore, passando per gli esperti nella difesa e quelli nello stealth. Un elemento che oggi non può che ricordare Overwatch, anche perché in una singola squadra (almeno nella beta) ci può essere un solo specialista per tipo. Il che, con il nuovo formato 5 contro 5 (anziché 6vs6), pone più che mai l’accento sulla tattica e sul gioco di squadra.

Ma se da un lato Black Ops 4 strizza l’occhio al fenomeno Overwatch, c’è una modalità che non abbiamo provato nella beta e che sarà, indubbiamente, la vera novità di questo episodio. Gli sviluppatori la chiamano Blackout, anche se il trend a cui si rifà è quello delle Battle Royale come Fortnite e PUBG, con 100 giocatori lanciati in una gigantesca mappa, con tanto di veicoli di terra cielo e aria, dalla quale solo un fortunato e abile sopravvissuto emergerà vittorioso. C’è però da considerare che se Fortnite ha questo grande successo è anche grazie al modello free-to-play, che abbatte la barriera del costo iniziale e quindi anche dell’accesso al gioco. Staremo a vedere se, anche con il suo prezzo pieno da scaffale, Black Ops 4 riuscirà a conquistare le masse che oggi impazziscono per questo genere.

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