eSport, un milione di italiani li segue ogni settimana

di Dario Marchetti

Più di 260mila al giorno, circa un milione alla settimana. Questi in media gli spettatori appassionati di eSport in Italia, secondo una ricerca Nielsen commissionata da Aesvi, l’associazione nostrana del settore videoludico. Niente male, per una realtà che nel mondo conta numeri molto più grandi, è vero, ma che da noi sta iniziando a muovere passi importanti, con locali dedicati ai videogiochi competitivi e team professionistici, spesso legati a realtà sportive “analogiche”, come nel caso dei club di calcio nostrani (e non solo).

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Dark Souls Remastered, la morte si fa bella

di Dario Marchetti

Ci sono videogiochi che non reinventano la ruota ma fanno il botto, conquistano la critica e i giocatori ed entrano di diritto nella storia (e nella memoria). Altri invece si muovono silenziosi, in punta di piedi, poi con tenacia si fanno spazio e nel giro di pochissimo finiscono per ridefinire un intero genere. È il caso di Dark Souls, che dal 2011 a oggi ha pervaso ogni ambito dell’universo videoludico, con infinite schiere di imitazioni più o meno dichiarate. Quasi tutte, è il caso di dirlo, malamente riuscite. E se consideriamo che il suo predecessore spirituale Demon’s Souls uscì solo su Playstation 3, mentre Dark Souls arrivò alla fine del ciclo della precedente generazione di console, l’uscita dell’edizione Remastered su PC, Xbox One, Playstation 4 e presto in versione portatile su Nintendo Switch, ha un’importanza che va molto oltre la componente tecnica.

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Cyber attacchi in aeroporti, test con 30 paesi

di Francesco Taglialavoro

Per l’Italia simulazione coordinata dal Nucleo per la Sicurezza Cibernetica costituito presso il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza

Un giorno normale in aeroporto. All’improvviso, il check-in mostra un guasto del sistema. Le app di viaggio sugli smartphone smettono di funzionare. Gli operatori ai banchi del check-in non possono utilizzare i loro computer. I viaggiatori non possono né controllare il bagaglio né passare i controlli di sicurezza. Tutti i voli sono mostrati come cancellati sui monitor dell’aeroporto. Per impedire che scenari come questi possano concretizzarsi si è svolta Cyber Europe 2018, esercitazione sulla sicurezza informatica organizzata da Enisa, l’Agenzia europea della sicurezza informatica e delle reti, lanciata in collaborazione con 30 Paesi, che quest’anno si è concentrata proprio sulla soluzione di un attacco informatico su vasta scala mirato alle infrastrutture che controllano il traffico aereo, causando la compromissione dei sistemi di check-in. Continua a leggere

God of War, le colpe dei padri e il destino dei figli

di Dario Marchetti

Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume. Perché nello spazio infinitesimale che intercorre tra due istanti il fiume è già cambiato, ma soprattutto siamo già cambiati noi. E allora non c’è da stupirsi se God of War, il titolo che segna il ritorno dell’omonima saga nata nel 2005 su Playstation 2, rappresenti un cambiamento a dir poco radicale, sia rispetto a se stesso che al resto dell’industria videoludica. Il gioco è da poco sbarcato in esclusiva, ca va sans dire, su Playstation 4. E giocarci è stata un’esperienza così potente ed inedita da farmi rivalutare di cosa sia capace un videogioco.

Realizzare un sequel all’altezza di un gran gioco è già di per sé un’impresa non proprio facile. Ma riprendere il filo di una saga dopo 5 anni di silenzio, mutando radicalmente il DNA dei precedenti capitoli, e farne un successo, è quasi impossibile. Eppure God of War ci riesce. Lì dove prima c’erano meccaniche ultra-adrenaliniche, ora c’è un combat system raffinato e che premia la tattica. Lì dove c’erano personaggi appena tratteggiati e monodimensionali, ora ci sono esseri umani con una storia da raccontare. Lì dove c’era un Dio della Guerra assetato di sangue, ora c’è un uomo che deve imparare a essere padre.

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Microsoft compra GitHub, piattaforma per sviluppatori di software

di Francesco Taglialavoro

Microsoft ha annunciato l’acquisizione di GitHub, una piattaforma per lo sviluppo partecipato di software, in un’operazione da 7,5 miliardi di dollari in azioni. L’idea alla base di questa piattaforma è questa: gli utenti possono condividere il codice sorgente di programmi e applicazioni, aprendolo all’intervento degli altri sviluppatori. La partecipazione distribuita arricchisce il codice originario con nuove funzioni, oppure ne perfeziona il funzionamento individuando bug. Non è però solo un archivio di codici, ma anche una piattaforma social, dove gli utenti possono scambiarsi pareri e stringere contatti. Continua a leggere