di Dario Marchetti
I giochi in modalità cooperativa non se la passano benissimo. Fatta eccezione per pochi titoli indie, i gioconi dal budget milionario si affidano alla formula “affronta la stessa missione di prima, ma insieme a un amico”. Insomma, ci sono pochissimi prodotti davvero pensati per far risplendere il valore della collaborazione tra due videogiocatori. Tra questi senza dubbio A Way Out, opera seconda di Josef Fares (già autore dell’ottimo Brothers: A Tale of Two Sons) e nuova aggiunta alla collana Originals di Electronic Arts, disponibile su PC, Xbox One e Playstation 4.
Le ali della libertà
A Way Out racconta la storia di Leo e Vincent, finiti in carcere per ragioni diverse ma intenzionati ad architettare una grande fuga per riconquistare la libertà e vendicarsi contro un nemico comune. La storia rispetta tutti i canoni dei “prison movie” all’americana, primo fra tutti il leggendario The Shawshank Redemption (da noi Le Ali della Libertà), soprattutto nella fase di evasione dal carcere, che però rappresenta solo parte dell’avventura. Tranquilli, in ogni caso non vi toccherà strisciare in quel fiume di escrementi dal quale uscì, metaforicamente pulito e profumato, Andy Dufresne. Occhio però: che si giochi in cooperativa locale oppure online, lo schermo sarà sempre diviso a metà, per consentire a entrambi di sapere cosa sta accadendo al compagno di fuga. Ciliegina sulla torta: per divertirsi in compagnia basta che solo uno dei due giocatori abbia acquistato il gioco, proposto al prezzo “budget” di 29,90 euro.
Fratelli virtuali
In termini di sfida, A Way Out non è certo un rompicapo. La struttura lineare della storia, condita da qualche scelta mai determinante per il corso degli eventi, accompagnata da puzzle e obiettivi di facile risoluzione, ne fanno un’esperienza piacevole e priva di frizioni, incentrata sul dipanarsi della trama e sulla costruzione del senso di fratellanza tra i due protagonisti. Tra momenti di pura azione e altri di riflessione e dialogo, A Way Out traballa un pochino quando cerca di mescolarsi con altri generi, con momenti di sparatorie e inseguimenti in auto, mentre trova il suo miglior equilibrio quando punta tutto sulla collaborazione tra Leo e Vincent, soprattutto tra le mura del carcere. Non è un gioco senza difetti: la trama, fatta eccezione per un finale che ha fatto storcere il naso a molti (e che invece a noi è piaciuto), non è certo delle più originali, così come il gameplay, a volte anche a causa dello schermo diviso a metà, risulta più legnoso e ostico del previsto. Ma sono pecche oscurate in gran parte dalla gioia dell’affrontare questa avventura in compagnia di un amico fidato, o magari di uno sconosciuto incontrato online. E che senza dubbio alla fine della partita sarà diventato un fratello di gaming per la vita.