Need for Speed: Payback, le auto al tempo dei giochi di ruolo

 

di Dario Marchetti

Quando si parla di giochi di guida, il 99% delle persone oggi pensa a Gran Turismo o Forza Motorsport. Io, nel mio infinitamente piccolo, ricordo invece le sale giochi con Outrun e Ridge Racer, ma soprattutto quel capolavoro eterno che risponde al nome di Mario Kart. D’altronde con la simulazione, col tuning e coi tempi record da battere al millisecondo non ci sono mai andato d’accordo. Sarà per questo che Need for Speed: Payback, ultimo capitolo di una saga nata praticamente vent’anni fa, è stranamente riuscito a incuriosirmi.

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Call of Duty WWII, salvate il soldato sparatutto

di Dario Marchetti

C’era una volta Medal of Honor, quello che per moltissimi videogiocatori è stato lo sparatutto di guerra per eccellenza. Un primato sottrattogli poi da Call of Duty, che nel 2003 ha ridefinito tempi, modi e meccaniche di questo genere, traghettandolo via via verso l’Olimpo del multiplayer online. E se per i primi titoli anche questa saga aveva adottato la Seconda Guerra Mondiale come ambientazione, nel 2007, con Modern Warfare, viene scritta la dottrina del presente e subito dopo quella del futuro. Oggi, dieci anni dopo, Call of Duty torna a strisciare nel fango delle trincee. E nonostante il fumo e i colpi di mortaio, (ri)porta una bella ventata d’aria fresca sulla serie. Continua a leggere

Games Industry Day 2017, industria e istituzioni insieme per il futuro dei videogiochi

di Dario Marchetti

Negli ultimi cinque anni il mondo dei videogiochi in Italia ha fatto passi da gigante. Certo, non siamo ancora ai livelli di altri paesi europei, come Francia, Gran Bretagna e Polonia, ma un mercato florido e in costante crescita e un grande, grandissimo fermento nel settore della produzione, cioè quello degli studi di sviluppo, non può che far ben sperare. Con la sola speranza però non si arriva molto lontano. Continua a leggere

Wolfenstein II, il coraggio di un videogioco “politico”

di Dario Marchetti

Wolfenstein II: The New Colossus è uno sparatutto adrenalinico, bombastico e orgogliosamente esagerato. I nemici, come da tradizione, sono i “soliti” nazisti, cattivi per eccellenza che da metà ‘900 a oggi sono stati sconfitti e ri-sconfitti in ogni medium narrativo possibile e immaginabile. Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che la seconda creatura di Machine Games, studio svedese che nel 2014 ha rilanciato la saga che fu di iD Software (quelli di Doom e Quake), risulti al momento uno degli utilizzi più coraggiosi e politici, nel senso migliore della parola, dell’universo videogioco. Continua a leggere