di Dario Marchetti
Diciamoci la verità: la prima volta che abbiamo visto Minecraft, il fenomeno indipendente nato in Svezia dalla mente di Markus “Notch” Persson, poi comprato da Microsoft per ben 2,5 miliardi di dollari, abbiamo tutti pensato ai Lego. Che sono anche vicini di casa, visto che la Danimarca, dove sono nati i leggendari mattoncini, è a un tiro di sasso, anzi di ponte. Per questo era davvero inevitabile che Lego, oltre alla sua già massiccia nel mondo videoludico, tirasse fuori dal cilindro anche un gioco dedicato alla costruzione in libertà.
Il risultato è Lego Worlds, che dopo una lunga gestazione su PC è uscito anche in versione console su PS4 e Xbox One. A differenza di Minecraft, il gioco parte con una lunga serie di missioni-tutorial, pensate per far conoscere agli utenti le tante opzioni di costruzione così come molti dei 26 biomi, cioè le diverse ambientazioni dalle quali potremo andare a pescare i diversi tipi di mattoncini. Rispetto al gioco svedese, Lego Worlds adotta un approccio molto meno cervellotico e più improntato all’immediatezza: con gli strumenti presenti nel gioco si possono creare valli e montagne col tocco di un pulsante, costruire intere case nel tempo di un clic oppure realizzare sculture digitali posizionando mattoncino su mattoncino.
E vista la quantità di pezzi a disposizione per personalizzare la propria “minifigure”, ovvero i caratteristici pupazzetti Lego, così come i tantissimi veicoli a disposizione e pronti all’uso, più che come un concorrente diretto di Minecraft, Lego Worlds finisce per essere un cugino più immediato, colorato e, perché no, spensierato. Un vero ritorno, anche se digitale, a quell’infanzia passata a cercare e pescare il pezzetto giusto in mezzo ad altri cento. Si perde forse un po’ di poesia, visto che qui tutto è a portata di controller, ma grazie alla modalità multigiocatore in locale (oppure online) una o più partite tra genitori e figli sono praticamente d’obbligo.
Lego Worlds è già disponibile su PC, PS4, Xbox One