di Dario Marchetti
Anche in Italia si producono ottimi videogiochi. E per rendersene conto non serve leggere i numeri di un’industria in costante crescita, ma semplicemente mettere le mani sui prodotti di tanti piccoli, grandi studi di sviluppo che con pazienza, e in punta di piedi, si sono fatti strada sullo scenario internazionale. Tra questi c’è anche MixedBag, una “gioiosa macchina da guerra” torinese fondata nel 2013 da Mauro Fanelli e Andrea Gellato. E che da poco ha pubblicato forma.8, un curioso videogame in grado di mescolare azione, esplorazione, narrazione e, perché no, un pizzico d’arte.
Tra passato e futuro
Forma.8 è la storia di una piccola sonda, naufragata su un pianeta alieno ma con una missione ben precisa. Il gioco è ispirato al cosiddetto genere “Metroidvania”, ovvero un mondo composto da una singola, gigantesca mappa da esplorare man mano che si raccolgono nuove abilità e potenziamenti. Non è un caso infatti che il nostro avatar hi-tech sia in grado di assorbire e riutilizzare diverse tecnologie aliene, diventando sempre più potente e versatile nel corso della partita. Ma nonostante i riferimenti al passato, forma.8 riesce comunque a trovare un’identità tutta sua, sia nelle meccaniche, basate su un sistema di fisica in tempo reale (ma comunque alla portata anche dei giocatori meno esperti), che nel comparto visivo.
Addio pixel, benvenuti vettori
Ma l’ultima fatica dello studio torinese svetta nel mucchio anche grazie a una scelta stilistica ben precisa. Anziché ricorrere alla solita e abusata grafica “pixxellosa”, memore dei giochi a 8 e 16 bit di un tempo, gli sviluppatori hanno preferito disegnare il proprio mondo di gioco attraverso l’uso della grafica vettoriale, fatta di linee pulite e contrasti di colore sorprendenti. Il risultato sono ambientazioni claustrofobiche e inquietanti negli interni e paesaggi maestosi quando si affrontano invece sezioni di gioco all’esterno. Il tutto condito da una colonna sonora dinamica e mai invadente. Anzi, qualche volta assente del tutto, come a sottolineare ancora di più quella strana sensazione di isolamento su un pianeta ostile e sconosciuto.
Raccontare, senza parole
E come ogni videogioco che si rispetti, forma.8 racconta una storia. Solo che per farlo non utilizza lunghe sezioni cinematiche (il filmato introduttivo dura sì e no 60 secondi), dialoghi intricati oppure pesanti muri di testo. Il vero narratore all’interno di questo titolo è il mondo stesso, ricco di dettagli sparsi praticamente ovunque, come puntini pronti per essere collegati tra loro da un’immaginaria linea tracciata dal giocatore. Una scelta audace, certo, ma in linea con una tendenza generale che ai percorsi virtuali troppo guidati preferisce affidare a noi utenti la gioia e il divertimento di mettere insieme i pezzi del puzzle narrativo.
forma.8 è disponibile su PS4, Xbox One, Wii U, PC, Mac e Linux